giovedì 5 dicembre 2013

Euro Pro e Contro

Partiamo dal presupposto che io sono visceralmente un fautore dell'Euro.
Non sono un'economista, o un grande lettore di pagine economiche, vado a sensazioni.
Ho la sensazione che se avessimo avuto ancora la Lira, avremmo sofferto veramente tanto a gestire problemi come quelli legati ai Bond Argentini, il crack di Cirio, il crack di Parmalat, l'aumento del prezzo del petrolio ...
Però la mia è una sensazione, quindi ho preferito documentarmi un pochino sull'argomento, sono sempre di più gli euro scettici, per avere conferme e torti sulle mie ragioni. sono andato prima di tutto a cercare le ragioni degli economisti che di seguito vi sintetizzo:

 Joseph Stiglitz ci dice che "...L'Europa della moneta unica manca uno strumento per manovrare contro la crisi, come potrebbe essere un organismo per il bilancio con il potere di intervenire per riequilibrare le differenze tra la forza economica delle varie regioni, fornendo, ad esempio, mezzi supplementari ai Paesi con una disoccupazione alta o trasferendo risorse da un'area del continente all'altra....". A mio avviso non viene bocciato l'Euro, ma l'Europa in quando poco propensa "all'unita nazionale", ma tale non la abbiamo neanche in Italia, visto il plauso che si prende la Lega Nord.
Paul Krugman dal canto suo è convinto che "...l'Euro era un'idea sentimentale, un bel simbolo di unità politica, ma che la sua adozione ha comportato una grave perdita in termini di flessibilità, visto che la rinuncia alle manovre monetarie non si è accompagnata a una integrazione fiscale capace di offrire strumenti di reazione alle crisi...". In ogni caso rimane contrario alla sua abolizione in quanto sarebbe un pesante fallimento politico propone di "...ridisegnare il sistema di governance dell'economia continentale..."
Il nostro Luigi Zingales  è convinto che la scelta dell'Euro sia stato un "... atto criminale perchè non accompagnata da forme di integrazione avanzate fra Stati. Si è pensato di lanciare la moneta unica sperando che arrivasse una crisi a costringere i Paesi a cedere sovranità anche in ambito di politica fiscale ed economica oltre che monetaria. La crisi è arrivata, lo stimolo all'integrazione rafforzata no, e tutto sta precipitando..."
Io sostengo che avere una valuta nazionale in un momento come quello attuale avrebbe portato una grossa svalutazione su tutti i mercati ed i nostri prodotti all'estero sarebbero costati molto meno, dando così una spinta all'economia nazionale, certo però che in un momento di grande svalutazione sarebbe molto caro comprare all'estero, dove in genere l'Italia prende le materie prime ... e ciò avrebbe fatto alzare ulteriormente il prezzo dei nostri prodotti.
C'è anche da dire che con la Lira la politica fiscale italiana non sarebbe più legata a "decisioni" europee, quindi si potrebbe gestire in maniera più autonoma e si potrebbe pensare di aumentare il rapporto tra il debito pubblico ed  il PIL in modo da trovare risorse per investimenti interni, o per alleggerire il carico fiscale delle famiglie e delle imprese. Ciò però vorrebbe dire aumentare il debito pubblico e quindi aumentare il valore degli interessi che lo Stato Italiano paga, quindi impoverire lo Stato. Cambiare il rapporto tra debito e PIL ha senso, ma solo se fatto una tantum e dopo viene recuperato, non mi sembra che nella storia del nostro Stato sia mai successo ciò.

Continuo a leggere e a documentarmi anche con articoli faziosi siano essi da una parte che dall'altra,
La mia idea non cambia. I problemi della Lira erano dovuti ad una classe politica sbagliata, i problemi dell'Euro sono dovuti ad una classe politica sbagliata.
L'unica differenza è che per la Lira sbagliavano solo gli italiani, invece per l'Euro lo sbaglio è a livello comunitario.

Rimango dell'idea che l'Euro sia un bel traguardo raggiunto a fine 2001, il prossimo traguardo sarà quello di avvicinare i nostri politici, siano essi italiani che comunitari, alle esigenze delle famiglie e delle imprese.

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